Oculista a Catania Carmelita Musumeci

SINDROME DELL’OCCHIO SECCO o DRY-EYE da Ipad , Pc , Smatphone, Lenti a Contatto , vedi video

Molte sono le definizioni di occhio secco, quella dichiarata dalla comunità scientifica  internazionale è l’occhio secco è una disfunzione del film lacrimale dovuta a ridotta riproduzione o una eccessiva evaporazione delle lacrime, che determina  danno alla all’interfaccia corneo , congiuntivo, palpebrale

Questo disturbo colpisce soprattutto la popolazione sopra i 40 anni . La secchezza Oculare  è’ un problema da non sottovalutare se non presa per tempo può infatti  degenerare , spieghiamo il perché:

Innanzi tutto la Sintomatologia 

E’ facile da riconoscere: i sintomi più comuni da occhio secco spesso sottovalutati sono:  dolore, bruciore, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, fotofobia, difficoltà nell’apertura della palpebra al risveglio e, nei casi più gravi, dolore e annebbiamento visivo. Tutti questi disturbi aumentano in ambienti secchi, ventosi o dove sono in funzione impianti di riscaldamento o di condizionamento.

occhi stanchi

Le cause

Sempre più frequente, la causa può essere indotta da un’eccessiva  esposizione ai monitor dei Pc Senza contare l’uso, o meglio dire l’abuso, delle lenti a contatto. Talvolta, i pazienti affetti da ipolacrimia, lacrimano copiosamente (soprattutto in presenza di cheratite, danno alla superficie corneale): il liquido lacrimale è però molto acquoso, contiene pochi componenti mucosi ed evapora velocemente lasciando la cornea esposta all’azione di agenti esterni. Molte persone soffrono anche di disturbi alla gola e al seno paranasale ( congestione nasale o sinusite, tosse cronica, raffreddori frequenti, allergie stagionali, congestione al centro dell’orecchio, mal di testa , menopausa ).  Non è un semplice fastidio, ma una vera e propria modifica della superficie dell’occhio: in pratica la lubrificazione costante dell’occhio che avviene grazie al film lacrimale inizia a diminuire e la componente lipidica o proteica o mucosa  delle lacrime diminuisce a favore di quella salina. Ed ecco spiegata la sensazione di secchezza e bruciore che spesso sfocia in irritazioni vere e proprie.

Generalmente si distinguono due Sindrome da Occhio secco:

Primarie (Sindrome di Sjògren), cioè manifestazioni oculari di una malattia generale autoimmune, come ad esempio lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, sclerodermia ecc.

Secondarie, dovute ad un’eccessiva vaporizzazione del film lacrimale (blefariti, congiuntiviti, uso protratto di lenti a contatto, ridotta secrezione senile, ridotta secrezione dovuta a farmaci, a ipovitaminosi A, a uso protratto di colliri e all’uso smodato di  Ipad , Pc , Smatphone.

Le lacrime hanno una particolare composizione ed una modalità di secrezione, tali da poter compiere quattro funzioni:

  1. lubrificare la cornea;
  1. contribuire al potere refrattivo dell’occhio, costituendo la superficie di contatto tra cornea e aria;
  1. nutrire la cornea;
  1. svolgere una azione antibatterica.

La loro produzione normale è di 0.8 microlitri/minuto circa. Il film lacrimale è mantenuto qualitativamente e quantitativamente costante, grazie all’azione combinata della secrezione (ghiandole secretorie), dalla distribuzione per ammiccamento palpebrale e dall’ assorbimento attraverso i condotti lacrimali.

La produzione del  film lacrimale è data da numerose ghiandole:

  1. dalle ghiandole che stanno sul bordo palpebrale,
  1. dalle ghiandole della congiuntiva tarsale,
  1. da cellule secernenti isolate e sparse nella congiuntiva

Tutte queste ghiandole non producono lo stesso secreto, tanto è vero che il film lacrimale è costituito da tre strati principali, ognuno dei quali risulta essere fondamentale affinché il film stesso possa svolgere la propria funzione.
La parte principale del film lacrimale è costituita da acqua che contiene sali, zuccheri, proteine, enzimi e altre sostanze. Questo strato è capace di portare le sostanze nutritive e di difesa alla cornea e alla congiuntiva, le quali riversano in esso i prodotti del loro metabolismo sia in situazioni fisiologiche che patologiche.
Per evitare l’evaporazione dell’acqua, lo strato più esterno è costituito da uno strato lipidico che ha il compito di mantenere uniforme lo spessore del film lacrimale, inoltre garantisce la levigatezza del film lacrimale.
Ogni piccola modificazione della propria viscosità o del proprio spessore determinerebbe qualche problema sulla distribuzione del film lacrimale. Infine per mantenere l’acqua attaccata alle cellule della cornea e della congiuntiva, queste producono una sostanza particolare con la funzione di mantenere bagnabile la superficie stessa.

occhio-secco

Test Clinici Diagnostici dell’Oculista

In presenza di un paziente con occhio secco, oltre ai normali test di routine per una visita oculistica ci sono attualmente parecchi metodi per valutare l’adeguata produzione di lacrime, questi sono:

  • la misurazione del menisco lacrimale tra il bulbo ed il margine della palpebra inferiore
  • il test di Schirmer (per la valutazione della produzione lacrimale)
  • la colorazione con fluoresceina, rosa bengale e verde di Lisammina (che mettono in evidenza le cellule sofferenti)
  • il tempo di rottura del film lacrimale (But,  per valutare la qualità delle lacrime)
  • la sensibilità al contrasto
  • la citologia ad impressione per la valutazione delle cellule della congiuntiva
  • l’analisi dei film lacrimale per valutare l’osmolarità, la presenza di lisozima
  • il test di felcizzazione delle lacrime
  • il test della clearance della fluoresceina.

Trattamento

Usare semplicemente le lacrime artificiali quando il problema da tempo  si è manifestato, può non servire. Le lacrime artificiali sono infatti fondamentali in ottica preventiva, ma quando l’infiammazione è avanzata occorrono colliri specifici a base  anche di cortisone.

Terapie farmacologiche

  1. Diluenti, in grado di allontanare le sostanze prodotte dal metabolismo delle cellule; hanno purtroppo un breve tempo di durata.
  1. Stabilizzanti, in grado di aumentare la stabilità del film lacrimale.
  1. Di volume, in cui vi sono sostanze capaci d i legarsi alla superficie oculare e di trattenere acqua.
  1. Correttive, in grado di correggere alcune caratteristiche fisiche della superficie oculare.
  1. Nutrienti, che contengono alcune sostanze in grado di migliorare il trofismo dei vari epiteli che sono in sofferenza.

Terapie chirurgiche

La soluzione chirurgica esiste e può aiutare la superficie oculare a rigenerarsi. La terapia chirurgica più semplice e più usata nel trattamento delle sindromi da occhio secco consiste nella chiusura, provvisoria o definitiva, dei puntini lacrimali inferiore e/o superiore, per mezzo di piccoli tappi di silicone (“punctum plugs”). Se tale rimedio si dimostra efficace, si ricorre quindi alla chiusura definitiva.
Grazie alle nuove conoscenze nella patogenesi della malattia si è visto che anche l’utilizzo di farmaci anti infiammatori può, in alcuni casi, essere utile e fondamentale per interrompere il meccanismo di patogenesi dei danno.
In particolare negli USA l’FDA ha approvato l’utilizzo di un collirio a base di ciclosporina per trattare i pazienti con occhio secco con un possibile duplice effetto: il primo antiinfiammatorio sulla superficie oculare ed il secondo antiinfiammatorio sulla ghiandola lacrimale che causerebbe un secondario aumento della secrezione lacrimale. Anche la pilocarpina 1% sistemica, presa per bocca, sembrerebbe essere utile per la stimolazione della secrezione lacrimale nell’occhio e per quella salivare in bocca.
È stato dimostrato che l’assunzione per via orale di preparati contenenti amminoacidi o acidi grassi poli insaturi è in grado di migliorare la sintomatologia e lo stato infiammatorio degli occhi con sindrome da occhio secco e di quelli con occhio secco post chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri.

Trattamenti non farmacologici e non chirurgici

Si stanno presentando nel mercato strumenti che sembrano dare nuova vita alle ghiandole trofiche o danneggiate, ma siamo comunque ancora in via sperimentale

Conclusioni

Come tutte le funzioni nel nostro organismo, anche la produzione ed il drenaggio delle lacrime sono sottoposti ad un rigido equilibrio, che può rompersi a scapito del confort visivo. La ridotta produzione di lacrime (ipolacrimia), viene per lo più controllata con la continua instillazione di lacrime artificiali; nei casi più resistenti alla terapia utile è l’occlusione dei canalini lacrimali per mezzo di piccoli tappi di materiale sintetico (un tempo erano in argento). Importante comunque è la prevenzione ,mantenendo un’adeguata umidità negli ambienti ove abitualmente si vive, specialmente se questi sono asciutti, o riscaldati o raffreddati o ventilati ed esponendosi meno possibile ai devise (Pc, Ipad, smartphone ecc. ).

Raccomandazioni

Nel caso di comparsa di primi sintomi, si suggerisce di seguire alcune semplici regole:

  1. Visita oculistica
  2. Fare una pausa di 5 minuti ogni ora di esposizione al monitor del PC.
  3. Evitare i riflessi del monitor, posizionarlo quindi in modo che non rifletta la luce esterna, per cui è consigliabile non dare le spalle alla finestra, ma semmai sedersi di fronte.
  4. Collocare il monitor a una distanza tra i 50 e i 60 centimetri dal viso.
  5. Assicurarsi che l’ambiente di lavoro sia ben illuminato e che la luce del monitor non sia più forte di quella circostante.

 

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